Focus Paese: Egitto

L’Egitto è il paese arabo con il maggior numero di abitanti (87,2 milioni). Occupa una posizione privilegiata in Medio Oriente, tra Africa e Asia e al contempo si trova molto vicino all’Europa mediterranea. È considerato uno dei dieci mercati emergenti più promettenti.

L’Egitto ha concluso diversi accordi di libero scambio: la Comesa (Mercato Comune dell’Africa Orientale e Meridionale), il GAFTA (Greater Arab Free Trade Area) e il PAFTA (Pan-Arab Free Trade Area).

Nel 2004, inoltre, ha concluso un accordo bilaterale con l’Unione Europea, cosiddetto Accordo Euromediterraneo, che prevede la progressiva eliminazione dei dazi doganali e il divieto alle restrizioni quantitative all’esportazione e all’importazione, nonché di altre misure di effetto equivalente o discriminatorie tra le parti.

L’Egitto è poi membro dell’Organizzazione Mondiale del Commercio dal 1995.

Quadro Economico

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A fine 2015 il PIL ha registrato una crescita del 4,2% rispetto all’anno precedente. Per il 2016 il PIL dovrebbe raggiungere i 331 miliardi di dollari con una crescita del 4,9%, grazie all’aumento dei consumi privati e delle esportazioni, soprattutto delle industrie tessili e alimentari, che beneficiano del deprezzamento dell’euro sul dollaro.

L’azione del governo è incentrata sulla costruzione di nuove infrastrutture, che dovrebbe contribuire alla ripresa dell’economia e alla riduzione del tasso di disoccupazione che attualmente ammonta al 13,1%.

Uno degli obiettivi che il governo si è posto è raggiungere l’autosufficienza energetica, soprattutto dopo che il paese si è trasformato in un importatore netto di gas.

Rapporti bilaterali Italia-Egitto

L’Italia è oggi il quarto partner commerciale dell’Egitto con un interscambio commerciale di 4,9 miliardi di dollari.

La presenza italiana è molto forte, sia con investimenti diretti sia attraverso la partecipazione ai progetti di sviluppo statali. In Egitto sono infatti presenti circa 130 aziende italiane, tra le quali ENI, Edison, Intesa San Paolo, Italcementi. L’ultima missione di imprenditori italiani si è svolta nel febbraio 2015 al Cairo e ha coinvolto 174 imprese, con un focus sui settori meccanico, delle infrastrutture e dell’energia rinnovabile.

L’Italia è il 2° cliente dell’Egitto; assorbe infatti il 7,5% delle sue esportazioni. Nel primo semestre 2016 l’import italiano dall’Egitto ha raggiunto i 777 milioni di dollari. In particolare l’Italia importa combustibili, oli minerali e prodotti della loro raffinazione, alluminio, ortaggi, legumi, piante e radici, cotone, fertilizzante e materie plastiche.

L’Italia è il 6° paese fornitore dell’Egitto. L’export italiano in Egitto nel primo semestre 2016 ha raggiunto i 1281 milioni di euro; è costituito essenzialmente da beni strumentali, lavori di ghisa, ferro e acciaio, frutta, materie plastiche, autoveicoli, trattori e biciclette, carta e prodotti della carta.

Nel 2015 l’export varesino verso l’Egitto è stato di 51,6 milioni di euro e nel primo semestre 2016 si è registrato un incremento del 17%. I settori più importanti sono quello chimico, plastico, tessile, degli apparecchi elettrici e dei macchinari, tutti settori dell’eccellenza varesina.

Considerata l’intenzione del governo egiziano di portare il settore manifatturiero a costituire il 25% del PIL, è previsto un potenziale di export per Varese di circa 13 milioni di euro entro il 2019.

Barriere al commercio

L’Accordo di Associazione stipulato tra l’Egitto e l’Unione Europea nel 2004 ha permesso la creazione di un’area di libero scambio attraverso l’eliminazione dei dazi sui prodotti scambiati.

Per esportare in Egitto sono necessari i seguenti documenti:

  • fattura commerciale,
  • packing list,
  • polizza di carico,
  • certificato di origine non preferenziale,
  • prova dell’origine preferenziale dove applicabile.

Per lo sdoganamento in Egitto è necessario tenere conto, inoltre, delle seguenti misure non tariffarie.

  • Certificato di assicurazione, documento che indica i dettagli di un contratto di assicurazione per l’importazione delle merci, rilasciato dalla società di assicurazione dell’esportatore o dell’importatore.
  • Requisiti di etichettatura ed etichettatura di origine – in generale, è richiesto un set minimo di informazioni obbligatorie da apporre, in arabo, sulle confezioni dei prodotti; per particolari prodotti, quali quelli alimentari, sono posti specifici requisiti aggiuntivi; l’etichettatura di origine sulla merce/imballaggio deve corrispondere all’origine indicata nei documenti commerciali.
  • Pagamenti– dal 2016 la Banca centrale egiziana ha introdotto strette misure di controllo della moneta, che comportano, tra l’altro, che i pagamenti per le importazioni di valori pari o superiore a 5.000 USD siano effettuati con lettera di credito coperta da garanzia al 100% o con modalità cash against documents; in tali casi i documenti relativi all’operazione dovranno essere inviati direttamente dalla banca dell’esportatore alla banca dell’importatore egiziano.
  • Certificati sanitari o di conformità – richiesti per specifici prodotti, sulla base della classificazione doganale (certificato fitosanitario per frutta, legumi, sementi e altri vegetali, certificato sanitario e certificato di macellazione secondo rito islamico per le carni, certificato o attestato di libera vendita dei cosmetici).
  • Obbligo di registrazione alla GOIEC da marzo 2016 per le imprese straniere che intendono esportare determinati prodotti in Egitto (beni di consumo dei settori agroalimentare, cosmetica, giocattoli, tessile, abbigliamento, calzature, orologeria, arredamento, cicli e motocicli, apparecchi per l’illuminazione, apparecchiature elettriche e macchinari principalmente ad uso domestico, materie plastiche e lavorati, carta, vetro, ferro e acciaio e materiali da costruzione).