RAPPORTO BIENNALE SULLA SITUAZIONE DEL PERSONALE MASCHILE E FEMMINILE

PROROGATA LA SCADENZA AL 14 OTTOBRE 2022

 

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha posticipato con Decreto  al 14 ottobre 2022  il termine ultimo per la trasmissione del rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile fissato prima al 30 settembre.

Ricordiamo che le imprese che occupano più di 50 dipendenti, sono obbligate a presentare il rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile per il 2020-2021 tramite la piattaforma on-line predisposta dal Ministero del Lavoro.

Bisognerà indicare le informazioni generali sull’azienda, sul numero complessivo degli occupati, nonché sulle unità situate nell’ambito comunale. Occorre fare attenzione al termine in scadenza, in quanto per la mancata presentazione è prevista una sanzione amministrativa da euro 103,29 a euro 516,46. Ove l’omissione si protragga per oltre 12 mesi, è disposta la sospensione per un anno dagli eventuali benefici contributivi goduti dall’azienda. In caso di trasmissione del Rapporto contenente dati mendaci o non veritieri verrà applicata la sanzione da euro 1000 a euro 5000.

Una procedura divisa in sette passaggi evidenzia i dati da indicare e gli aspetti più rilevanti da valutare.

La presentazione è obbligatoria per le imprese pubbliche e private che occupano più di 50 dipendenti; è invece facoltativa per la imprese che occupano fino a 50 dipendenti.

Con tale rapporto il datore di lavoro deve comunicare, per il biennio 01.01.2020 – 31.12.2021, le seguenti informazioni (precisando, per ciascuna di esse, la parte riguardante il solo genere femminile):

– informazioni generali sull’azienda;

– informazioni generali sul numero complessivo degli occupati;

– informazioni generali sulle unità nell’ambito comunale;

Per i prossimi bienni il termine di presentazione scadrà il 30 aprile dall’anno successivo alla scadenza di ciascun biennio.

Il rapporto è diretto: al Ministero del lavoro, alle rappresentanze sindacali aziendali, al Consigliere o alla Consigliera regionale o provinciale di parità, al dipendente che ne faccia richiesta.

L’obbligo del rapporto (esteso alle aziende con più di 50 dipendenti anziché 100) rappresenta un adempimento burocratico, che tuttavia, per altro verso, permetterà alle aziende virtuose di poter richiedere ed ottenere la Certificazione della parità di genere.

Si tratta di un attestato che verrà rilasciato alle aziende che abbiano redatto il rapporto, che siano in possesso dei parametri minimi di equità uomo-donna in azienda, e che ne abbiano fatto richiesta agli organismi di valutazione accreditati. Le aziende in possesso di tale certificazione avranno diritto:

  • ad uno sgraviodell’1% dei contributi previdenziali a carico dell’impresa fino ad un massimo di 50.000 euro all’anno;
  • ad un punteggio premiale per la concessione di aiuti di Stato e/o finanziamenti pubblici in genere;
  • ad un migliore posizionamento nelle graduatorie dei bandi di gara per le forniture di servizi.