SMART WORKING: PROROGATO AL 31 MARZO 2023 PER I LAVORATORI FRAGILI

È quanto prevede un emendamento alla manovra approvato in commissione Bilancio della Camera: i lavoratori fragili potranno lavorare in smart working, sia nel pubblico che nel privato, fino al 31 marzo 2023 anche esercitando, se necessario, un’altra mansione

Il Governo ha prorogato il diritto allo smart working con un emendamento dedicato in Manovra, soltanto per i lavoratori “fragili” del pubblico e del privato: ovvero per i lavoratori con gravi forme di disabilità, i pazienti oncologici, per chi ha una forma di immunodepressione e si sottopone a terapie salvavita, previo certificato medico che attesti le condizioni di salute, oppure pazienti affetti da tre o più patologie quali “cardiopatia ischemica, fibrillazione atriale, scompenso cardiaco, ictus, diabete mellito, bronco-pneumopatia ostruttiva cronica, epatite cronica e obesità”.

Per tale categoria, potrà essere assicurato lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile “anche attraverso l’adibizione a diversa mansione, ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi vigenti, senza alcuna decurtazione della retribuzione in godimento.

Per i lavoratori fragili si continua, inoltre, ad applicare la modalità di smart working agevolata, cioè senza obbligo di accordo individuale.

Mentre per i lavoratori che hanno figli sotto i 14 anni di età,  dal 1° gennaio 2023, rientrerà, dunque, nella normativa standard dello smart working che prevede l’obbligo di un accordo tra azienda e lavoratore o azienda e sindacati. 

Smart working, la “FAQ” del ministero del Lavoro:

Il Ministero del Lavoro ha poi recentemente sottolineato con una “Faq” sul proprio portale che in materia di smart working, i datori di lavoro privati (ad esclusione delle agenzie di somministrazione) sono tenuti a dare comunicazione dell’inizio del lavoro agile, entro i 5 giorni successivi dalla sua decorrenza, per nuovi accordi e proroghe.